Il sociale è uno stato d’animo capace di guardarsi nello spazio intorno. Il sociale è ciò che ci si attende o che sia a noi dovuto dagli altri Il sociale è interrogarsi perché abbiamo dei vantaggi o svantaggi. Il sociale in sostanza è come ci presentiamo agli altri e viceversa. E se non funziona il sociale così come pensiamo debba essere occorre  interrogarsi. Da una semplice analisi scopriamo di essere soggetti asociali  e quindi inattivi, peggio ancora irresponsabile, poiché basta poco per essere sociali. Nessuno deve fare quello che dovrebbero fare gli altri, ma sicuramente ognuno deve fare quel poco, meglio dire quel minimo!  che compete a lui stesso per essere sociale, cioè cittadino attivo, partecipe, responsabile. Ma non è che la responsabilità sia un peso o una colpa, poiché è solo un esempio/invito ai soggetti di essere degni di vivere, quindi di essere utili a se stessi e attraverso il benessere fatto a altri. Quando gli altri stanno bene ci si accorge che ne traiamo vantaggi sotto ogni  altra forma, poiché chi con lungimiranza sta bene, cioè si confronta e adopera per il benessere diffuso  ha compreso che, stare bene tutti, si sta meglio senza sovraccarico per nessuno. La socialità se si realizza in “salute di rapporti” non crea tensioni, allarmismi, violenza, esasperazioni o delusioni ma è tutt’altro poiché è fiducia, solidarietà, ottimismo, benessere. Ci accorgiamo che la società non funziona ogni volta che facciamo una fila, ogni volta che necessitiamo o chiediamo istruzioni a un addetto allo sportello, contributo che gli addetti dovrebbero dare per funzione lavorativa a cui sono preposti e che invece dà a loro possibilità di atteggiamenti sempre autoritari o di maestri, quasi da umiliarci, e con ciò esercitano una funzione sociale non educativa  ma tesa a creare sudditanza psicologica per la più semplice inezia, per non dire che tante volte danno risposte non esaurienti  per impreparazione professionale. Spesso, ad esempio, accade che un intervento chirurgico è rinviato per carenza di sangue! Subito ogni critica al sistema sanitario ma non a noi cittadini in salute, che non doniamo sangue spesso adducendo paure di ogni genere e invece non ne abbiamo per tatuarci o per … altro intervento con uso dell’ago in totale dispregio della dignità della vita. Il sangue umano non ancora è possibile produrlo artificialmente per cui ogni carenza per chi ne avesse bisogno è solo attribuibile al comportamento  erato dell’essere umano che manca di uso sociale delle risorse proprie e immagino, a questo punto, con quale responsabilità usa le risorse della natura.

Cari amici siamo il segreto della vita, sosteniamola con ogni lealtà.

Giuseppe Maria Lotano