di Silvestro MADDALONI

All’inizio della primavera, nella guerra al coronavirus, gli Italiani hanno  indossato  l’elmetto e sono scesi in campo:  tutti i soggetti produttivi del nostro Paese (quelli che sono rimasti aperti), senza indicazioni chiare da parte delle istituzioni,  tranne l’invito allo smart working (stiamo svendendo anche la lingua Italiana!)ed il divieto di uscire di casa, si sono attrezzati mettendo a disposizione proprie risorse per fronteggiare la pandemia nelle more della norme emanate dal Presidente del Consiglio nell’intento di salvaguardare la salute degli Italiani e l’occupazione.

Tutti siamo stati profondamente colpiti dal numero di morti che  questo virus ha fatto nel mondo e le sconvolgenti e drammatiche immagini delle colonne di mezzi militari che trasportavano le innumerevoli salme agli inceneritori con i parenti ignari della destinazione e, cosa ancora più devastante, che non avevano potuto assiste i loro cari nell’estremo e drammatico passaggio dalla  vita ad una morte così drammatica, sono state registrate in modo indelebile nelle nostre menti.

Dopo la riapertura e la parentesi estiva avevamo ben sperato,  per qualche verso, benché consapevoli che avremmo dovuto affrontare una seconda ondata della pandemia,  che il peggio l’avevamo superato ma così non è stato.

Agli innumerevoli Decreti emanati dal Presidente del Consiglio non è seguita una vera programmazione tesa a sanare tutte quelle emergenze già esistenti nel nostro Paese e che il coronavirus aveva drammaticamente messo in evidenza e così il Presidente del Consiglio con l’emanazione continua dei suoi Decreti (circa 20) focalizza sempre più ciò che gli Italiano debbono fare e non ci racconta, invece, ciò che il Governo avrebbe dovuto fare ma che non ha fatto.

Al posto dei monopattini o dei banchi scolastici con le rotelle, ad esempio, poteva tranquillamente pensare           all’ausilio delle varie aziende che operano nel trasporto privato, al momento inoperose per mancanza di turismo, per il trasporto degli studenti a scuola, evitando così il sovraffollamento dei trasporti pubblici sicuramente una delle maggiori cause del progredire del virus.

Si limita la libertà delle persone dentro le abitazioni e non si provvede ad eliminare la vere cause degli assembramenti.

Non sappiamo prevedere al momento il numero di morti per corona virus  che questa seconda ondata della pandemia produrrà ma sappiamo bene che aumenterà nel nostro Paese  il numero dei morti di fame a causa delle svariate piccole e medie imprese (o attività) che saranno costrette a  chiudere a causa di questi provvedimenti scellerati.

In questo buio e drammatico momento che attraversiamo brilla per assenza ingiustificata e complice, illuminando a giorno lo scenario, la figura del Presidente della Repubblica che, se fosse eletto dagli Italiani, dovrebbe anche lui fare in fretta le valige ed andarsene per godere un immeritato riposo.

Roma, 26 ottobre 2020

                                                                      Il Segretario Nazionale

                                                           Associazione Libera Iniziativa Sociale