Improvvisamente ci hanno informato che in Cina stava per arrivare un nuovo virus denominato corona virus (per la sua forma di corona del rosario); ma subito ci è stato detto che l’Italia era la più sicura e che difficilmente sarebbe arrivato anche da noi. Stop ai voli aerei e task force negli ospedali, per poi scoprire che siamo il paese Europeo più contaggiato. Dal Lodigiano, febbre alta di un trentottenne che si è recato per tre volte all’ospedale e, puntualmente è stato rispedito a casa. Calmi e tranquilli ci vogliono altri casi e ce ne vuole per infettarci. Lavatevi spesso le mani continuava a ripeterci lo spot del Ministero della salute.Autorevoli infettivologi si affrettavano a dire che si stava esagerando perché il numero dei contaminati aumenterà, ma non dobbiamo spaventarci, mentre altri a sgolarsi “isolamento – isolamento” per chi arriva dalla Cina”. Mentre il virus si autoproduceva in casa; batteri e virus ci sono da 3 miliardi e mezzo di anni e tengono in pugno il mondo. Sembrano cosa semplice ma riescono a sopravvivere nonostante e malgrado tutte le migliorie specifiche e sanitarie che proviamo a mettere in campo. E’ vero, in Italia, per una banalissima influenza, muoiono dalle 4 alle 10 mila persone l’anno. Ma dell’influenza si conosce quasi tutto, dalla stazione di arrivo, a come si propaga e la sua eventuale cura specifica. Mentre per il Coronavirus è leggermente diverso; tesi e antitesi che svolazzano, prove e controprove che mancano, sembra che si navighi a vista!!! La conferma di questo la provi, quando accendendo il televisore ti trovi di fronte a collegamenti dove l’inviato (dal paese fonte di infezione) è con la mascherina protettiva davanti la bocca “fonte del virus”, immagini spettrali dall’alto dei paesi isolati, chiusi i bar, scuole ristoranti, uffici pubblici e tanto per non farci mancare nulla sospendiamo partite di serie A e molte attività sportive semiprofessionistiche. Infine arriva il capo della protezione civile che legge i numeri dei contagiati e dei morti che comunque lo sono in quanto anziani e con complicazioni polmonari già in atto. Chi guarda, è naturale pensare, si chieda cosa fare e quando gli toccherà!! Nel frattempo razione tripla di mascherine o un salto al pronto soccorso per quella tossina che ci rincorre da giorni, senza dimenticare delle scorte alimentari. L’ALIS crede che bisogna dare priorità assoluta alla salute, senza dimenticare però che in questi casi c’è necessità di informazioni chiari e veritiere, perché creare ulteriore panico non servirebbe a risolvere la situazione, ma a gravarla ulteriormente.
In questi momenti mi sono tornate in mente quella frase che i nostri nonni ci dicevano e che la trovo molto attuale “state fermi se potete” e si deve riferire al vero contagio spezza ferro che aleggia alle porte: il panico. L’ALIS si dissocia da tutte quelle attività speculative, che approfittando della situazione d’emergenza aumenta sfacciatamente prezzi di mascherine varie e disinfettanti. Allo stesso tempo chiede al Governo maggiore rispetto per la Nostra Patria. E’ intollerabile che isole e paesi piccoli possono impedire la libera circolazione, anche perché la situazione generale tende verso un cielo parzialmente più sereno.
Roma 27.02.2020 Giorgio Morbidelli